Le novità di dicembre su sicurezza, formazione e gestione dei rifiuti sul lavoro

Le novità di dicembre 2025: cosa cambia in sicurezza, formazione e gestione dei rifiuti

Le novità sulla sicurezza sul lavoro 2025 toccano tre aree molto diverse, ma strettamente collegate tra loro. In questo caso parliamo di: formazione dei lavoratori stranieri, DPI e prevenzione delle cadute dall’alto, e la gestione dei rifiuti. L’Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2025, il DL 159/2025 e la Legge 147/2025 ridefiniscono doveri, priorità e responsabilità per le imprese.

In questo articolo analizziamo cosa prevedono questi provvedimenti e quali adeguamenti possono essere necessari in azienda, facendo riferimento ai recenti approfondimenti.

1. DL 159/2025: DPI, sistemi anticaduta e scale verticali permanenti

Un pilastro della sicurezza lavoro 2025 è il DL 159/2025, che interviene su vari articoli del D.Lgs. 81/08, tra cui quelli dedicati ai dispositivi di protezione individuale e alla prevenzione delle cadute dall’alto.

La modifica all’articolo 77, che chiarisce l’obbligo del datore di lavoro di mantenere in efficienza i DPI e garantirne l’igiene, estende l’attenzione anche agli indumenti di lavoro che, a seguito della valutazione dei rischi, assumono la funzione di DPI.

Il decreto interviene poi in modo incisivo sull’articolo 115, sostituendolo integralmente. Il nuovo testo ribadisce la priorità delle misure di protezione collettiva, come parapetti e reti di sicurezza, rispetto a quelle individuali. Solo quando non è possibile adottare misure collettive si può ricorrere a sistemi di protezione individuale contro le cadute dall’alto. In questo modo si distinguono sistemi di trattenuta, posizionamento, accesso mediante funi e arresto caduta, con una gerarchia che favorisce i primi rispetto all’uso del solo sistema di arresto.

La norma specifica anche la necessità che questi sistemi siano collegati a punti di ancoraggio sicuri e coerenti con le altre disposizioni del Testo Unico. Questa specifica rafforza l’integrazione fra scelte tecniche e procedure di utilizzo.

Un altro punto di rilievo riguarda le scale verticali permanenti. Il DL 159/2025 modifica il comma 2 dell’articolo 113, richiamando la norma tecnica UNI 11962 del 2024 e integrando il tema della gabbia di protezione con quello dei sistemi di protezione individuale contro le cadute dall’alto. L’articolo aggiorna così i criteri per progettare, installare e utilizzare le scale verticali, tenendo conto della maggiore complessità delle situazioni in cui vengono impiegate.

Per le aziende, queste novità si traducono nella necessità di: rileggere la valutazione dei rischi in quota; verificare se i DPI in uso e le scale verticali rispettano le nuove prescrizioni; aggiornare procedure e istruzioni operative; e, soprattutto, programmare formazione e addestramento coerenti con le modifiche introdotte dal decreto.

2. Formazione dei lavoratori stranieri: la lingua come prerequisito di sicurezza

La seconda novità sulla sicurezza sul lavoro 2025 riguarda la formazione dei lavoratori stranieri. L’Accordo del 17 aprile 2025 ricorda che l’articolo 37 del D.Lgs. 81/08 già prevede da anni che la formazione debba essere facilmente comprensibile e adeguata anche rispetto alle conoscenze linguistiche.

L’Accordo rende questo principio molto concreto: quando la formazione riguarda lavoratori immigrati, occorre verificare prima dell’avvio del corso se la lingua usata nel percorso formativo è davvero compresa. Non basta quindi dare per scontato che l’italiano sia sufficiente. La verifica riguarda sia la capacità di capire le informazioni, sia una conoscenza più ampia della lingua, che consenta al lavoratore di interagire, fare domande, descrivere situazioni di rischio.

Se emergono difficoltà, l’Accordo indica esplicitamente che i corsi devono essere realizzati con modalità che assicurino la comprensione dei contenuti. Alcuni esempi sono: la presenza di un mediatore interculturale, di un traduttore o l’utilizzo di strumenti didattici mirati. La formazione, inoltre, viene letta come una vera e propria “obbligazione di risultato”. È considerata adempiuta solo quando il lavoratore ha realmente assimilato le informazioni, come dimostrato sia dalle verifiche di apprendimento sia dalla verifica sul campo dell’efficacia della formazione.

Questo approccio impone a datori di lavoro, soggetti formatori e docenti una progettazione più attenta. L’analisi dei fabbisogni formativi, prevista dall’Accordo, deve includere in modo strutturato le competenze linguistiche in ingresso e il “gap” da colmare. La documentazione finale del percorso, nel mentre, deve riportare anche come è stata gestita la presenza di lavoratori stranieri.

Dal punto di vista operativo, per le aziende significa rivedere le procedure di iscrizione ai corsi, le modalità di verifica e la gestione degli attestati. Tutto ciò viene fatto per dimostrare, in caso di controlli o contenziosi, che la formazione è stata davvero adeguata alla platea dei destinatari.

3. Legge 147/2025: un sistema sanzionatorio più severo per i rifiuti

La terza novità sulla sicurezza sul lavoro 2025 riguarda l’ambiente. La Legge 147/2025, che converte con modifiche il DL 116/2025 noto come “Terra dei Fuochi”, evidenzia come il sistema sanzionatorio in materia di rifiuti sia stato rafforzato su più livelli.

La legge introduce nuove figure di reato e aggravanti, inasprisce pene già esistenti e amplia la responsabilità degli enti. Interviene sul Testo Unico Ambientale, sul Codice Penale, sul Codice di Procedura Penale e sul D.Lgs. 231/2001. Già nell’ambito dell’abbandono dei rifiuti, per esempio, vengono aumentate le sanzioni pecuniarie e rafforzate le conseguenze accessorie. In questo caso troviamo la sospensione della patente o il fermo del veicolo quando l’illecito avviene mediante mezzo di trasporto.

Sono previste pene più elevate anche per la gestione non autorizzata di rifiuti, con particolare attenzione ai rifiuti pericolosi e ai casi in cui vi sia pericolo per la salute o per l’ambiente. La disciplina sulla tenuta dei registri di carico e scarico e dei formulari viene resa più stringente, con sanzioni maggiorate per le irregolarità formali e sostanziali.

Sul fronte della responsabilità amministrativa degli enti, la Legge 147/2025 amplia il catalogo dei reati presupposto legati ai rifiuti. Vengono incluse condotte che prima non comportavano automaticamente la responsabilità dell’organizzazione. Questo significa che le imprese coinvolte in attività di produzione, gestione o trasporto di rifiuti possono essere esposte non solo a sanzioni individuali, ma anche a sanzioni pecuniarie e interdittive a carico dell’ente. L’esposizione si estende fino alla sospensione dell’attività o alla revoca delle autorizzazioni nei casi più gravi.

In pratica, la gestione dei rifiuti non può più essere considerata un aspetto marginale. Occorre verificare autorizzazioni, tracciabilità interna, affidabilità dei fornitori esterni e coerenza delle procedure con la normativa aggiornata.

Verso una visione integrata della sicurezza lavoro 2025

Mettendo insieme questi tre ambiti (formazione, lavori in quota, gestione dei rifiuti) emerge un messaggio comune: la sicurezza lavoro 2025 chiede alle imprese un approccio più sostanziale e meno formale.

La formazione dei lavoratori stranieri non deve limitarsi all’erogazione di ore d’aula, ma garantire una comprensione reale dei contenuti. L’uso di DPI e scale verticali deve integrarsi con la priorità delle protezioni collettive e con una manutenzione documentata. La gestione dei rifiuti deve essere governata da procedure solide e da controlli costanti, consapevoli del peso crescente delle sanzioni e della responsabilità degli enti.

Per i datori di lavoro, i RSPP e le funzioni HSE, la sfida è trasformare queste novità in opportunità di miglioramento organizzativo. L’obiettivo è far dialogare sicurezza, ambiente e formazione all’interno di un unico sistema di gestione.

Conclusione

Adeguarsi alle novità del 2025 significa proteggere persone, impianti e reputazione aziendale, ma anche ridurre il rischio di sanzioni e contenziosi.

Noi di Consulteam supportiamo le imprese nell’analisi degli impatti dell’Accordo 17 aprile 2025, del DL 159/2025 e della Legge 147/2025, nella revisione di procedure e documenti e nella progettazione di percorsi formativi mirati.

Contattaci per una consulenza personalizzata su formazione, sicurezza sul lavoro e gestione dei rifiuti.

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