Consulnews febbraio: Attacchi vishing, locali sotterranei, responsabilità sociale del committente

Attacchi Vishing – una nuova tipologia di phising

Il vishing è una tipologia di frode che si basa sull’utilizzo di canali telefonici per condurre degli attacchi contro ignari utenti. Il truffatore, in questo caso utilizza un messaggio vocale per indurre in inganno il suo bersaglio. Spesso questo messaggio vocale è addirittura creato da applicativi di intelligenza artificiale, che sono in grado di rispondere a possibili domande del soggetto attaccato, che desidera approfondire il tema sottoposto alla sua attenzione.

La casistica più frequente riguarda scenari falsi di dipendenti bancari che cercano di ottenere dati personali del soggetto attaccato. Purtroppo questi attacchi sono molto difficili da individuare perché le chiamate, da parte di istituzioni finanziarie, possono essere relativamente frequenti.

I consigli per evitare gli attacchi: non inviare mai dati personali in risposta a queste richieste o si raccomanda di effettuare una chiamata di controllo ad un numero sicuramente legittimo.

Locali sotterranei e semi sotterranei: chiarimenti INL sulla comunicazione in deroga

Dal 12 Gennaio 2025, è stato reso possibile utilizzare i locali sotterranei e semi-sotterranei come luoghi di lavoro, previa comunicazione del datore di lavoro all’INL.

La comunicazione deve essere effettuata tramite l’applicativo informatico “Comunica”, accessibile dal sito dell’INL. l datore di lavoro deve fornire le informazioni richieste, come i dati identificativi dell’azienda, la natura dell’attività svolta nei locali sotterranei/semi-sotterranei e le misure di prevenzione e protezione adottate.

L’INL sottolinea che la possibilità di deroga non esime il datore di lavoro dall’obbligo di garantire la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, adottando tutte le misure necessarie previste dal D.Lgs. 81/2008.

Estensione della responsabilità solidale del Committente: cosa prevede il Referendum 2025?

l’articolo 29 del D.Lgs. 276/2003 prevede che il committente sia responsabile in solido con l’appaltatore per i trattamenti retributivi, i contributi previdenziali e i premi assicurativi nei confronti dei lavoratori impiegati nell’appalto. Questa norma mira a tutelare i lavoratori da eventuali inadempienze dell’appaltatore.

La richiesta di referendum, promossa da alcune associazioni datoriali, punta ad abrogare questo articolo, eliminando così la responsabilità solidale del committente.

I promotori sostengono che tale responsabilità rappresenti un onere eccessivo per le imprese committenti, costrette a effettuare controlli approfonditi sugli adempimenti degli appaltatori.

Dall’altra parte, le organizzazioni sindacali e alcune forze politiche si oppongono all’abrogazione, considerando la norma attuale un presidio importante contro il fenomeno dei lavoratori non retribuiti o privi di copertura previdenziale.

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