Rampe di carico: sicurezza prima di tutto

La sicurezza delle rampe di carico: una guida per aziende e magazzini

Le rampe di carico rappresentano uno degli elementi fondamentali delle attività logistiche, collegando la banchina al mezzo in fase di carico o scarico.
Le rampe di carico consentono la movimentazione di merci in modo rapido, continuo e apparentemente semplice. La loro semplicità apparente, spesso, porta a sottovalutare rischi che possono rivelarsi gravissimi.
Gli infortuni riconducibili a errori di posizionamento, mancanza di stabilizzazione del mezzo, uso improprio del dock leveler o coordinamento insufficiente tra operatori e autista sono numerosi. Nei dati INAIL, le attività legate alla logistica rientrano tra quelle con maggiore frequenza di incidenti gravi e di collisioni con mezzi semoventi, soprattutto quando le operazioni avvengono in tempi stretti o in condizioni ambientali non ottimali.

La complessità nascosta delle rampe di carico

Quando si pensa alla sicurezza delle rampe di carico, si tende a immaginare un rischio legato esclusivamente alla struttura fisica della rampa. La rampa in realtà è soltanto uno degli elementi che compongono un sistema molto più articolato: il mezzo in manovra, il carrellista che si muove tra il veicolo e il magazzino, il preposto che supervisiona le operazioni, la pavimentazione, l’illuminazione, la comunicazione tra gli operatori, l’ordine degli spazi e persino l’organizzazione dei flussi logistici.
È un insieme di fattori tecnici e organizzativi che interagiscono tra loro, e basta che uno solo di questi venga trascurato per trasformare una procedura ordinaria in un potenziale evento pericoloso.

Il quadro normativo: cosa richiede davvero la legge

Il riferimento principale per la sicurezza delle rampe è il D.Lgs. 81/08. Le norme che entrano in gioco sono molte di più di quanto si possa immaginare. L’articolo 71, ad esempio, stabilisce che le attrezzature di lavoro, e le rampe rientrano a pieno titolo in questa definizione, debbano essere: idonee, manutenute, verificate e utilizzate soltanto da personale formato. L’articolo 28 impone che ogni rischio venga analizzato nel DVR in modo specifico, non generico né riferito a mansioni lontane dalle reali operazioni svolte. L’articolo 37 chiarisce che gli operatori debbano essere formati con contenuti adeguati alle loro attività, mentre l’articolo 18 richiama le responsabilità del datore di lavoro nel garantire condizioni sicure.
A questo quadro normativo generale si aggiungono le buone prassi INAIL e standard tecnici internazionali come la UNI EN 1398, che fornisce criteri per la progettazione e la sicurezza delle banchine di carico.

Rischi reali: perché gli incidenti continuano ad accadere

I rischi collegati alle rampe derivano spesso da una combinazione di fattori. Il distacco della rampa dal veicolo, ad esempio, è una delle cause più frequenti di infortuni gravi. Questo può accadere se il mezzo si muove involontariamente durante la manovra, se il carrello elevatore entra nel cassone prima che la rampa sia completamente agganciata, o se la rampa stessa presenta usura o difetti non rilevati.
Anche il cedimento strutturale è un rischio concreto, soprattutto per rampe mobili o molto utilizzate. Le crepe, l’usura delle cerniere, la deformazione dei bordi o la corrosione da agenti atmosferici sono segnali che spesso vengono ignorati perché l’attività logistica deve proseguire senza interruzioni.
Un altro fattore critico riguarda la comunicazione. La mancanza di coordinamento tra autista e operatore, ad esempio, può portare il conducente a muovere il mezzo mentre il carrellista è ancora all’interno del cassone. In questi casi, il tempo di reazione è praticamente nullo e le conseguenze possono essere devastanti.

Il ruolo centrale del DVR e della procedura operativa

La valutazione del rischio non può limitarsi a una descrizione sommaria delle attività di carico e scarico. Deve essere un’analisi approfondita del processo logistico, dei mezzi impiegati, delle caratteristiche della banchina, della tipologia di merci movimentate e delle condizioni operative.
Il DVR deve chiarire anche chi ha il compito di verificare che la rampa sia correttamente installata, chi deve comunicare con l’autista e quali procedure debbano essere applicate in caso di emergenza o di malfunzionamento.
Una procedura operativa efficace descrive passo dopo passo come deve essere svolta ogni fase e riduce sensibilmente la possibilità di errori.

Formazione e addestramento: la differenza tra sapere e saper fare

Uno degli aspetti più critici della sicurezza delle rampe è l’addestramento pratico, molti operatori vengono formati solo teoricamente, senza un vero affiancamento supervisionato che li prepari alle dinamiche reali della movimentazione.
Il carico e scarico con rampa presenta variabili che cambiano continuamente: condizioni meteo, caratteristiche dei mezzi, pavimentazioni, velocità degli operatori, stress da consegne rapide. Un operatore che non è stato addestrato con metodo tenderà a improvvisare, aumentando il rischio.

Conclusione

La sicurezza delle rampe di carico non deve essere vista come un dettaglio tecnico, ma come parte integrante della prevenzione degli infortuni. Ogni fase dell’operazione richiede attenzione, controllo, comunicazione e un’organizzazione precisa.
Investire in formazione, manutenzione, aggiornamento del DVR e procedure operative chiare è la chiave per ridurre drasticamente gli incidenti e migliorare l’efficienza dell’intero processo logistico.

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